domenica 29 luglio 2012

NOVACETA - STORIA DI UN DELITTO PERFETTO

La brutta e triste notizia che non avremmo mai voluto dare è quella che il 23.07.12 dopo 58 anni di gloriosa storia  si chiude l'era NOVACETA, azienda leader  nella produzione di filo di acetato di cellulosa, leader assoluto in Europa, e fra le più importanti del pianeta, dove al termine di questo blog includeremo un video che in appena 12 minuti vi farà capire chi era la nostra azienda, e la testimonianza visiva del suo valore.
Azienda che ha dato lustro alla nostra Nazione, alla nostra regione e alla città di Magenta, dove migliaia di operai hanno lavorato e dove si sono alternati  in questi lunghissimi anni. Dopo 4 anni di lunga agonia, di false intenzioni, di intrallazzi, di becera macelleria messicana, qualcuno ha deciso di "staccare la spina" che teneva ancora in vita questa nostra fabbrica!! Per chi non conoscesse le nostre vicende, le nostre storie, potrebbe pensare che la crisi internazionale, o un prodotto di bassa qualità, possa essere la causa della sua chiusura. FALSO, niente di più FALSO!!! La vera causa di questo "crimine", la vera storia della chiusura della "nostra" fabbrica, va ricercata e individuata in una scellerata tentata speculazione ( i terreni 220.000 m2 ), che avrebbe prodotto circa 600- 700 milioni di euro"!!! Sull'area dal 2003, anno di fuori uscita del gruppo SNIA fibre cui Novaceta  ( quotata in borsa ) faceva parte, si alterneranno palazzinari-speculatori di vario genere. Novaceta sarà passata di mano in mano, dalla famiglia Cimatti immobbiliaristi, all'Agenzia Immobiliare Città di Magenta, a quel "galantuomo" di Lettieri ( il buon "samaritano" ), alla grande banca Unicredit. Tutti passaggi come noterete che porteranno "il sorcio in bocca al gatto", in soli 5 anni. Le nostre  non sono illazioni o semplici provocazioni; la PROCURA di Milano sta indagando su questi "illeciti", grazie ad un esposto presentato da noi lavoratori nel giugno del 2009. Allora la domanda sorge spontanea; si poteva sacrificare una grande azienda e con lei oltre 220 famiglie ( circa 700 persone di nucleo familiare ) in nome del dio denaro e di una speculazione selvaggia? La risposta purtroppo è SI. Si nella società che abbiamo costruito e nelle regole che ci eravamo dettate  e in cui viviamo, i valori, i principi, i diritti costituzionali non esistono più, tutto quello che di democratico avevamo non è rimasto più niente. I più "forti" ( gli "avvoltoi", le "iene","le carogne" ), oggi hanno avuto la meglio, possono decidere tranquillamente e purtroppo impunemente delle nostre sorti, delle nostre vite, del nostro FUTURO e della nostra dignità!!! 
La GIUSTIZIA, questo importantissimo organo di controllo che dovrebbe dare la caccia a questi "predatori", troppo impegnata, sembra non essere più  in grado di fare fronte a questi lestofanti-criminali e di non esser più capace di arginare questa emorragia, questo malaffare che ci sta  spingendo nel baratro, da dove la nostra "civiltà"non saprà più uscirne viva!!! Il grido di rabbia, il grido di dolore che proviamo dentro è inimmagginabile, indescrivibile e assistere impotenti a questo scempio, ci ha distrutto la vita!! Stanno facendo di noi solo carne da macello!!! Questo nostro stato non è più il luogo dove si possa vivere dignitosamente. Oggi vige la regola del più forte, la regola della prevaricazione e che ne ha  la facoltà pure di decidere cosa farne della tua vita. C'è una similitudine in tutto questo con un'altra realtà altrettanto grave, il cancro-mafia. Questa organizzazzione a delinquere ha sempre agito con questa logica, con questa crudeltà. Il suo primo obbiettivo, il suo primo regolamento, è quello di impadronirsi del territorio; il secondo di piazzare i suoi "picciotti" ovunque e dettarne ( ahimè ) le regole, le condizioni, e "PIEGARE AD OGNI COSTO", tutti quegli uomini liberi che la pensano diversamente. Questo oggi è il nostro stato, dove una classe di "politici- legislatori", incapaci, inietti e inconsistenti non è in grado neanche di farsi la pipì nemmeno sulle scarpe e non sa mettere un argine a questi problemi. Triste, squallido, deprimente. La domanda è; come mai la democrazia e il diritto non esistono più nel nostro Stato? Se pensiamo che nel secolo scorso ci sono state centinai di migliaia di "PERSONE, DI EROI" che hanno offerto la loro vita e che si sono sacrificati e fatti squartare  per rendere la libertà a questo nostro paese, come si può immaginare che questi "politici", questi italiani così incapaci di risolvere i problemi anche di  vita quotidiana, siano gli eredi, i posteri di quei valorosi EROI? E se queste anime potessero materializzarsi fisicamente, con quale coraggio potremmo guardarli negli occhi e addurre a delle scuse? Crediamo che la vergogna e l'umiliazione sarebbe talmente tanta che solo all'inferno e consci di questo, potremmo trovare rifugio dove espiare le nostre colpe. Crediamo che non ci sia una risposta razionale, logica, che possa spiegarci  tutto questo. Forse è nell'irrazionale, nella follia, nella coscienza ( se ancora esiste ) che è dentro ognuno di noi che la troveremo, e dove ognuno di noi dovrebbe fare i conti con se stesso per quel poco o niente che ha saputo fare, per dare un contributo a questa nostra società!!
La Novaceta come dicevamo non esiste più. Come obbiettivo principale che ci eravamo prefissi, era quello di salvare questa fabbrica; abbiamo in questi due anni e mezzo cullato l'illusione di poterci ritornare a lavorare, a continuare a svolgere la specializzazzione che avevamo imparato con tanto sudore, con tanta abnegazione al lavoro, che ci rendeva orgogliosi di fare parte di questa grande famiglia. Ma ahimè abbiamo purtroppo fallito nel tentativo, hanno vinto i più "forti", le canaglie. Ha vinto la logica dei numeri, la logica del profitto ad ogni costo. L'utile, il profitto, la speculazione davanti a qualsiasi realtà che sia persona o cosa non ha importanza, costi quel che costi.  
Chiudiamo qui per non cadere nel tranello di salire sullo scranno ed erigerci a giudici per  fare la morale e la patenalità agli altri anche se la tentazione è forte e le cose da dire sarebbero ancora         t a n t i s s i m e.
Un "saluto" sprezzante e  ironico va a tutti gli operai del magentino e non, che hanno lavorato e che si sono alternati in questa fabbrica in questi lunghissimi anni di storia NOVACETA, che non hanno ritenuto opportuno di appoggiare una lotta che avrebbe potuto salvare quella che un giorno fu la loro fonte di vita, di guadagno, permettendo loro di comprarsi delle case, crearsi delle famiglie in cui crescere dei figli, poterli mantenere a scuola, insomma da potergli creare un futuro. 
Degli avvoltoi, parassiti ex direttori esperti in chiusura di fabbriche ed operai senza scrupolo ( sono stati più bravi e in grado di fottere pure Giuda! ), di "sindacalisti" alla giornata, stile Don Chisciotte e Sancio Pansa, abbiamo già detto in precedenti blog, basta e avanza, perché la nausea è tanta.
Volutamente e per ultimo  vogliamo ringraziare tutti i colleghi ( ex? ) che hanno lottato al nostro fianco e con cui abbiamo condiviso tante battaglie e rischiato di prendere tante di quelle legnate e denunce. Grazie anche alla C.U.B., il nostro sindacato che ci ha difeso e rappresentato in questa lotta senza quartiere .
Un ringraziamento particolare va soprattutto agli amici magentini ( non tantissimi, ma eccezionali!!! ), agli amici giornalisti di stampa e di televisione, a chi ha scritto anche un libro, a chi ha scritto delle tesi, ai veri POLITICI, che ci hanno circondato con il loro sostegno, il loro calore e il loro affetto e che hanno creduto nel PRESIDIO e nelle nostre lotte.
Per non fare una graduatoria e rischiare di dimenticare qualcuno, volutamente non abbiamo menzionato nessuno con nome e cognome, preferiamo che ognuno di loro, ognuno di questi super amici si identifichi da solo per quello e quanto ci ha saputo dare.  Senza di voi, senza questi meravigliosio compagni di vita non avremmo potuto e saputo fare tutta questa lunga strada. Grazie, grazie di cuore per tutto quello che avete saputo regalarci, onore a voi al vostro coraggio e alla vostra lealtà di uomini liberi!!

P.S.
Questo comunicato per chi avesse frainteso, è stato fatto solo per rendere onore e merito a quella grande azienda che fu la NOVACETA, al suo prestigio internazionale ed ai suoi 58 anni di gloriosa storia.
Il presidio proseguirà con la sua lotta, e continuerà il percorso che ha intrapreso in quel lontano e  freddo lunedi del 14 dicembre 2009.                                                              
                                       C.M.D.L.             PRESIDIO              C.U.B. 





.

..

 .

martedì 24 luglio 2012

COMUNICATO SINDACALE DELLA C.U.B.

.













 IL 30.07.12 SI SVOLGERA' AL PRESIDIO NOVACETA UNA  ASSEMBLEA GENERALE                                                                                                                              ORE 18.00


O.D.G.

-  SITUAZIONE NOVACETA

-  FIRMA ACCORDO DI PROGRAMMA

-  INIZIATIVE PER LA SUA ATTUAZIONE



.


                                                                                      IL PRESIDIO

giovedì 5 luglio 2012

COMUNICATO SINDACALE DELLA C.U.B. 04.07.12


OGGI ALLE ORE 16.00 SI E' SVOLTO  L'INCONTRO TRA L'ASSESSORE DEL NERO E LE OO.S. RIGUARDO LA SITUAZIONE NOVACETA. NELL'INCONTRO SI SONO TRATTATI PRINCIPALMENTE 2 TEMI: IL PRIMO STRETTAMENTE COLLEGATO AL SECONDO, CIOE' IL GIORNO 22 LUGLIO SCADONO I PRIMI 6 MESI DI CASSA IN DEROGA E SE NON  VERRA' RIPROPOSTA PARTIRA' LA MOBILITA' PER TUTTI I 135 LAVORATORI IL 22 LUGLIO.
LA SECONDA E' LEGATA AL FATTO CHE COMUNE PROVINCIA E REGIONE IL 4 GIUGNO HANNO FIRMATO UN "PROTOCOLLO DI INTESA" IN CUI LE ISTITUZIONI SI IMPEGNANO A FAVORIRE, SECONDO LE RISPETTIVE COMPETENZE, L'OCCUPAZIONE NELL'AREA NOVACETA. INOLTRE E' IN "COSTRUZIONE" UN DOCUMENTO TRA UNICREDIT E ISTITUZIONI, IN CUI E' PRESENTE UN IMPEGNO SIA PUR MINIMO NELLA POSSIBILITA' DI UTILIZZO DI UNA DECINA DI CASSA INTEGRATI PER LO SMANTELLAMENTO E BONIFICA AREA. IL DOCUMENTO E' IN "COSTRUZIONE" E SARA' PRONTO PER LA PROSSIMA SETTIMANA. L'ASSESSORE DEL NERO HA RIBADITO CHE SI IMPEGNERA' SINCERAMENTE NEL TENTARE DI PORTARE AVANTI LA QUESTIONE NOVACETA ALLA REGIONE.
                                                                                   GIOVANNI CIPPO


P.S.
SE NON PRIMA, NELLA SETTIMANA TRA IL 16 E IL 20 SI TERRA' UNA ASSEMBLEA GENERALE. 
                                          -----------------------------------------------------
                                            

.

LE FOTO CHE SCORRONO SOTTO RISALGONO ALL'INIZIO DELL'ANNO E TESTIMONIANO   LO SCIACALLAGGIO EFFETTUATO E PERPETRATO, DA QUESTI "PALAZZINARI-SPECULATORI-BANCARI-ROTTAMATORI IN CRAVATTA" CHE HANNO DISTRUTTO LA NOSTRA FABBRICA. QUELLO CHE VOGLIAMO DENUNCIARE AI QUATTRO VENTI, E' LA  VERGOGNOSA INDIFFERENZA DI MOLTISSIMI COLLEGHI CHE CON LA LORO INDIRETTA COMPLICITA' HA FATTO SI CHE "L'OPERA DI DISTRUZIONE" DELLA NOVACETA SI REALIZZASSE!!!!!
TROPPI "IMPEGNI" IMPEDIVA A QUESTI COLLEGHI DI ESSERE AL NOSTRO FIANCO. FORSE LA PAURA DI "CONDIVIDERE" QUALCHE MANGANELLATA, O IL RISCHIO DI PRENDERE QUALCHE DENUNCIA, O LA VIGLIACCHERIA PURA, HA IMPEDITO DI DIFENDERE CIO' CHE CI APPARTENEVA, CHE CI PERMETTEVA DI VIVERE CON DIGNITA'!!!
DOVREMMO AVERE SOLO VERGOGNA DI TUTTO QUESTO, ED ESPIARE NELL'OSCURITA' LE NOSTRE "COLPE" ED AVERE VERGOGNA DELLA NOSTRA "PURA VIGLIACCHERIA"!!!!
SAREBBE STATO PIU' DIGNITOSO LOTTARE PER DIFENDERE QUELLA CHE ERA LA NOSTRA NOSTRA FABBRICA, LA NOSTRA VITA. QUESTA FABBRICA SI "POTEVA SALVARE" SE TUTTI I 200 OPERAI SI SAREBBERO UNITI ALLA NOSTRA LOTTA. DA QUEI CANCELLI NON SAREBBE USCITO UN SOLO BULLONE, UN SOLO CAMION, SE TUTTI SI FOSSERO UNITI A NOI . MA NON E' STATO COSI', VUOI PER INTERESSI DI "BOTTEGA", VUOI PER STRISCIANTE SERVILISMO, LA MAGGIOR PARTE DEI NOSTRI COLLEGHI HA PREFERITO VIVERE, OZIARE ED ACCONTENTARSI DI QUELLA MISERIA CHE E' LA CASSA INTEGRAZIONE ( CIOE' VIVERE DI ASSISTENZIALISMO), E COME SE TUTTO QUESTO NON BASTASSE, ASSISTIAMO AD UN ISTERISMO COLLETTIVO PER UN NON RINNOVO, PERCHE' NON CI SONO PIU' I PRESUPPOSTI DI AVERE ULTERIORI  SEI MESI DI CASSA.
NON SIAMO DEGNI NEANCHE DI STARE NEL PURGATORIO DANTESCO, SIAMO SOLO DEGNI DI PAGARE E DI ESPIARE LE NOSTRE COLPE SOLO ALL'INFERNO!!!!!!

                                                                                     IL PRESIDIO


giovedì 14 giugno 2012

MANIFESTAZIONE SINDACALE DELLA C.U.B- CORSO EUROPA -MAGENTA

La manifestazione organizzata il 13.06.12 svoltasi in corso Europa a Megenta ha avuto un grande successo, centrando pienamente l'obbiettivo a cui mirava. Il corteo formatosi con una buona partecipazione di colleghi ed amici provenienti anche da altre aziende, ha visto sfilare insieme alla NOVACETA e alla RENO DE MEDICI una delegazione della MAFLOW di Trezzano, della SAFOSA di Gaggiano, gli onnipresenti Massimo Gatti consigliere provinciale di Rifondazione Comunista e di Gigi Malabarba senatore della Repubblica che hanno ripetutamente percorso la rotonda volantinando alle migliaia di automobilisti in transito nell'importante snodo autostradale, spiegando così all'opinione pubblica le ragioni della nostra protesta. Un altro risultato positivo centrato dalla manifestazione è stata la partecipazione del sindaco di Magenta Marco Invernizzi, dell'assessore Monica Garegnani, del consigliere Manuel Vulcano dove hanno rilasciato delle importanti dichiarazioni che  ascolterete in questo breve video:                            















mercoledì 18 aprile 2012

PRESENTAZIONE DEL LIBRO ASSALTO AL CIELO DI MICHELA GIACHETTA

 - Venerdì 04.05.12 a Magenta nei locali di Casa Giacobbe ore 21.00, la giornalista-scrittrice Michela Giachetta  presenterà il suo libro, edito da Fandango, ASSALTO al CIELO, reportage che descrive l'inzio di una nuova forma di protesta che non era stata mai intrapresa prima, come l'occupazione dei tetti, e sui monumenti. Vi segnaliamo anche che la giornalista sarà anche a Milano il 03.05.12  per la presentazione del libro alla Feltrinelli di piazza Duomo alle ore 18.00.
La serata è stata decisa e organizzata dall'ANPI (vedi locandina ) con la collaborazione del C.M.D.L.
Siamo orgogliosi della riuscita di questo libro e del successo che sta riscuotendo fra gli addetti ai lavori. Giornali come Repubblica, il Fatto Quotidiano, L'Unità, emittente televisiva LA7, hanno dato spazio alla nostra  amica giornalista esaltandone le doti comunicative e le capacità  di come abbia saputo trasmettere al lettore storie e vicissitudini ed emozioni raccolti nei vari presidi sparsi sul territorio. Per chi non avesse letto ancora il libro, sappiate che  l'autrice ha girato mezza Italia per raccogliere tutto il reportage. Questo non è un libro nato fra quattro mura e comodamente seduti su una sedia. No , per realizzarlo ha dovuto girare mezza Italia. Come una cronista che si rispetti, ha consumato le suola delle scarpe per andare nei luoghi dove la lotta si era radicalizzata, dove c'era da raccogliere testimonianze, interviste. Ha preso treni ed aerei. Ha girato per le varie città d'Italia. Visitato fabbriche e conosciuto centinaia di persone.
Oltre alle storie che vengono narrate (che fra l'altro una  ci riguarda molto da vicino, nel libro si parla della lotta svoltasi in Novaceta), c'è una intervista a Luciano Gallino, uno fra i più autorevoli sociologi del lavoro nel nostro paese. Le risposte che il sociologo ha rilasciato alla giornalista, ci fa capire come e perché il mondo del lavoro sia entrato in una crisi, che per i suoi aspetti e dimensioni sembra quasi... irreversibile.
Citiamo solo alcuni stralci dell'intervista, dove la giornalista pone delle  domande al professore che ne dà risposte.
-Giornalista:
"Professore, le manifestazioni degli operai sono sempre state nelle piazze. Due anni fa però i lavoratori hanno aperto la cosiddetta stagione dei tetti. Qual è stata la molla che li ha spinti verso l'alto?"
-Sociologo:
"i lavoratori sanno benissimo che una notizia che non compare in tv non esiste. Oggi l'informazione è tutta in televisione e salire sui tetti è lo strumento per essere presente nel mezzo di informazione dominante. Se la modernità della comunicazione è la tv e in subordine la rete ,persone sull'orlo della disperazione, perché non hanno interlocutori e vedono che lo stesso sindacato fatica ad accogliere le loro richieste, ricorrono a questo mezzo dei tetti, che assicura almeno per qualche giorno un po' di visibilità. Non è detto che si ottenga sempre il risultato sperato, ma ogni tanto potrebbe funzionare, magari qualche politico si attiva. Il ricorso al tetto non è comunque un buon segnale".
-Giornalista:
"si citano sempre le cifre:400.000 cassa integrati in Italia, la disoccupazione aumenta al 10%. Dietro a ognuna di quelle cifre c'è una persona con propri desideri, sogni, aspettative, rapporti familiari e di amicizia. Ma nessuno ne parla. Quando abbiamo in cominciato a considerare la persona solo come un numero o peggio ancora, come ha scritto lei, solo come una merce?".
-Sociologo:
"c'è un grande processo storico che riguarda l'alternanza di mercificazione e de-mercificazione. Per larga parte dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento il processo è stato quello di mercificare il lavoro, considerarlo una merce come le altre. Il che vuol dire che se la merce è abbondante viene pagata poco, se è scarsa, magari attraverso vie artificiali come la sindacalizzazione, viene pagata di più. Nel dopoguerra, in Europa occidentale nei primi 35 anni c'è stato un grosso processo di de-mercificazione. Sono stati considerati diritti che prima non erano riconosciuti: il sistema sanitario nazionale non esisteva, si è introdotta l'indennità di disoccupazione, si è stabilito il diritto ad essere considerati come persone dentro le fabbriche. E' stato un trentennio di de-mercificazione. Per citare solo un caso: nel 1944 la ricostituenda Organizzazione internazionale del lavoro riscrive lo statuto e nel primo articolo dice che il lavoro non è una merce. Questo messaggio ha improntato la politica e l'economia per 30 anni. Negli anni 80 c'è stata una controffensiva nei confronti delle conquiste del lavoro, una nuova ondata legislativa che è andata verso la mercificazione. In Europa non esisteva il lavoro in affitto che è il simbolo più sgradevole del lavoro ridotto a merce: ti usano per due giorni e vieni affittato da una azienda a un'altra. In Italia più che in altri paesi si afferma questo principio, sancito dal pacchetto Treu del 1997 e riconfermato nel 2003, con la legge che porta a oltre 40 le tipologie di lavoro possibili. Nonostante in Italia esista una pattuglia abbastanza agguerrita di giuristi del lavoro che hanno dichiarato che il lavoro non è una merce, quest'idea ha fatto comunque presa nella cultura politica. I diktat di Pomigliano e Mirafiori ne sono un esempio, fondati sull'idea che il lavoro è totalmente una merce e in quanto tale viene valutato sul centesimo di secondo: nell'accordo su cui c'è stato il referendum, su 34 pagine almeno 19 sono dedicate alla metrica del secondo, al come si lavora secondo per secondo, come si devono regolare i movimenti, come si usano i macchinari. La politica ha sostenuto questa mercificazione".
La recensione fatta dagli addetti ai lavori parla esclusivamente di un libro ben riuscito, perché la scrittrice ci ha messo l'anima nel realizzarlo, perché è stata capace di trascrivere in lettere tutte quelle emozioni e sensazioni che ha raccolto durante le interviste. Sono 10 capitoli che racconta, 10 storie piene di drammi e sofferenze. Una di queste storie le appartiene, perché anche lei da 3 anni è una lavoratrice-precaria. Nei ringraziamenti che fa al termine del libro, ci sono alcuni passaggi che determinano la grinta e la tenacia di questa professionista e prima di passare ad altro vogliamo chiudere con una sua riflessione: -"ci siamo chiesti mille volte se valesse la pena continuare a fare i giornalisti, perché il confine fra passione e pazzia può essere molto labile. Questo libro è anche la mia risposta a quella domanda : si, ne valeva ancora la pena, grazie a persone come voi". Solo una donna poteva "partorire" un libro di questo valore;
             en bas le chapeau, elle est la dame Michela Giachetta
Vi invitiamo a leggere il libro.

 I dubbi, le migliaia di domande senza risposta che si fanno gente come noi cassa integrati caduti in "disgrazia", li troviamo in luminari esperti come il professore Luciano Gallino che ci danno quantomeno delle risposte, che ci prendono per mano e ci indicano quali percorsi intraprendere. Queste sono le persone che dovrebbero leggiferare e che per titolo potrebbero governarci, non come questi fottuti tecnici-politici, che non sanno fare neanche la pipì nel vasino, lesti solamente a tassare, a tartassare gente come noi che è ormai giunta alla canna del gas!!!!!!. Gli obbiettivi di questi "governanti" sono solamente impoverire sempre di più la gente,  renderla talmente povera da non riuscire più ad alzare la testa, renderla in schiavitù, solo così potrebbero avere il controllo di ogni libero cittadino. Tasse, solo tasse; accise sulle benzine, aumenti dell'iva, nuove tasse come l'imu, aumenti di ticket sanitari. Questi fottuti tecnici-politici non hanno ancora pensato che potrebbero con un decreto-legge abligare ad ognuno di noi a "donare" un litro di sangue al mese, così, tanto per fare altra cassa....... Mettere invece una patrimoniale sul ceto ricco, no!?. Ma stiamo scherzando? Tagliare tutti quegli sprechi di cui si nutrono tutti indistintamente, politici, parlamentari, ministri, segretari, sotto segretari, auto blu, buvette per ricche colazioni, viaggi gratis, rimborsi, milioni e milioni di euro ai finanziamenti dei partiti ad uso e consumo personale, (vedi gli ultimi avvenimenti di chi "ce l'aveva duro".....).
Non avete idee, non state facendo nulla per uscire da questa disperazione. Voi emeriti "ministri" non pensate che inasprire sempre di più questa morsa, non pensate minimamente alla povera gente, a chi cade in disgrazia, a chi si ammala di tumore e di conseguenza perderà il posto di lavoro, perché dovrà curarsi con farmaci che non li faranno stare in piedi e quindi inabile al lavoro, senza avere la ben che minima assistenza dagli enti previdenziali? No, non ve ne fotte niente. Non pensate ai cassa integrati che hanno problemi giorno per giorno di trovare dei soldi per comprare qualcosa da mangiare, di cui nutrirsi!!. "Cari" ministri del governo Monti, Fornero, Passera, Catricalà, Griffi, Cancellieri ecc., sapete quanti milioni di italiani vivono in queste condizioni? Sapete cari signori ministri-tecnici che un rapporto dell'EURES 2011 ( SERVIZI EUROPEI PER L'IMPIEGO ) afferma che la disoccupazione causa un suicidio al giorno? Sapete che da gennaio ad oggi ( 15 aprile 2012 ) si sono suicidati 23 imprenditori?
Siete lontani anni-luce per capire i problemi di chi non riesce a sbarcare il lunario. Forse colpa dei vostri redditi milionari che vi offuscano il cervello e che non vi fanno capire cosa sono le necessità? Vorreste essere equi, ma siete peggio degli strozzini. Credete di "fare" e di "agire" per il nostro bene? Ma gli usurai di fronte a voi sarebbero solo dei dilettanti. Un consiglio, se vi mandano a casa, e se i vostri affari andranno male, credete, avete la stoffa e le capacità di fare questi due ultimi "mestieri" degni di voi.
Ci piace immaginarli così i nostri
 tecnici-politici, mentre che
governano e mangiano festosamente
(vedi riquadro).
Si è cosi che ce l'immagginiamo, perché è solo questo che sanno fare, nient'altro che niente,
MANGIARE E FOTTERE IL PROSSIMO!!!!!

  Vi segnaliamo che il C.M.D.L. in previsione delle prossime amministrative che si terranno nel mese di maggio, ha deciso di partecipare a questa tornata elettorale, costituendo una lista civica formata solamente ed esclusivamente da lavoratori di diverse aziende lontana da tutti i partiti di qualsiasi schieramento, denominatasi MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO.
Tale iniziativa, va letta solamente per tutto quello che abbiamo elencato sopra, cioè siamo stanchi di subire passivamente questa politica e questi politici che non ci rappresentano. Non abbiamo nessuna presunzione di riuscire nell'intento. Ci proveremo. Apparteniamo a quelle parte di popolazione che preferisce agire, metterci la propria faccia, prendersi le proprie responsabilità. L'obbiettivo che ci prefiggiamo, è  quello di far eleggere uno o più consiglieri, solo così potremo dire la nostra sul modo di fare politica, in questo ormai desolato territorio dove tra un po non crescerà neanche l'erba. Quindi chiediamo agli amici, colleghi, ex colleghi e a tutti quei cittadini che hanno a cuore le sorti di questo nostro territorio, di darci una mano, di sostenere questa lista civica che non ha altro scopo, se non quello di amministrare un bene che abbiamo in comune, dove noi tutti abbiamo l'obbligo e il dovere di salvaguardare.

                                                                                                                      IL PRESIDIO  






domenica 11 marzo 2012

ASSALTO AL CIELO --- LA CLASSE OPERAIA VA SUI TETTI ( FANDANGO)

Era il 7 febbraio 2011 quando il  nostro Walter Montagnoli ci comunicò che sarebbe arrivata a Milano  nella seda della CUB , una giornalista proveniente da Roma che doveva realizzare delle interviste nelle fabbriche in crisi, sparse sul nostro territorio, dove gli operai stavano esercitando una forma di lotta che non era stata mai utilizzata prima, nello specifico la salita sui tetti delle fabbriche per dare più visibilità alle proprie lotte e per rivendicare i propri diritti!!!!!! (Nella nostra realtà, la lotta contro quei beceri speculatori-palazzinari-bancari-rottamatori in cravatta, quest'ultimo a quanto sembra il mestiere del futuro dell'alta finanza & c. .......!!!!!)
La giornalista, una splendida professionista che si chiama Michela Giachetta, è laureata in Giurisprudenza, con tesi in Diritto del lavoro, con cui abbiamo stretto una solida e sincera AMICIZIA.
Non vogliamo dilungarci oltre, soprattutto per non togliere spazio ad una sua lettera. Per concludere segnaliamo con soddisfazione e con l'orgoglio di tutto il Presidio, di aver conosciuto una seria PROFESSIONISTA che ci ha regalato con i suoi sforzi e i suoi sacrifici un libro, dove ha saputo trasferire tutte  quelle nostre emozioni e sensazioni che ha raccolto durante le interviste al Presidio. NE CONSIGLIAMO A TUTTI  LA LETTURA

-Foto di Michela Giacchetta
-copertina del libro


                    
                        










"Cari lavorati Novaceta,
a voi va il mio grazie. Per la  disponibilità nei miei confronti, perché mi avete raccontato un pezzo delle vostre storie private e tutte le vostre battaglie, affrontate con tenacia e coraggio.
La Novaceta è stata una delle prime aziende che ho visitato. Ho incontrato Vincenzo Leone nella sede del suo sindacato, una mattina che sembrava primavera , anche se era appena febbraio. Sua la prima mano che ho stretto al presidio.  Ho chiacchierato con alcuni di voi, sono entrata nella fabbrica chiusa, ma ancora piena dei colori dei vostri tessuti.
Io in fabbrica non ero mai entrata prima . Faccio la cronista da anni, ma la fabbrica , con i suoi colori, gli odori e il buio non li avevo mai raccontati. Per mesi ho letto sui giornali, visto in tv, quello che accadeva al nord e al sud, la cassa integrazione, la chiusura delle aziende. Quella forma di protesta nuova di operai e ricercatori, l'assalto al cielo, per non perdere il posto di lavoro. Mentre leggevo, la mia azienda stipulava  contratti di solidarietà per i giornalisti: si lavorava tutti, ma tutti, a turni, dovevamo e dobbiamo restare a casa qualche giorno al mese, con stipendio e contributi tagliati. Mentre leggevo, cercavo di capire come si era arrivati tutti a quel punto, quando, perché. Cinquantenni che vengono espulsi dal mondo del lavoro. E trentenni che, in molti casi, quel mondo lo sfiorano appena, con precarietà e " a tempo determinato". Certo, la crisi economica. Ma quando i lavoratori sono diventati invisibili, tanto da dover salire su tetti e monumenti per accendere i riflettori sulla loro disperazione? Ho cercato, attraverso il mio viaggio nelle fabbriche , la risposta a questa e altre domande, entrando, in punta di piedi, nelle vite di tutte le persone che ho incontrato, nelle storie di ogni persona. Per raccontare cosa era successo dopo che l'assalto al cielo era finito, cosa era successo a voi e alle vostre fabbriche.
La vostra storia, la mia e la storia di tutti i lavoratori che ho incontrato sono nel mio libro, Assalto al cielo. Che esiste perché la classe operaia esiste ancora. Ma esiste anche perché ognuno di voi mi ha regalato un pezzo della propria storia, della propria fatica, della battaglia fatta e ancora in corso. Per questo, e per tutto il resto che non era scontato ma c'è stato, grazie a voi. A ognuno di voi."
                                      
                                                                                                          MICHELA GIACHETTA